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MATEMATICI NAPOLETANI DEL 1700

torna a matematici tra 1700 e 1800

Nel Regno di Napoli nei due secoli 1700 e 1800  vi fu un gigantesco fiorire d’ogni tipo di cultura da gareggiare con tutte le grandi capitali europee. In particolare fiorì in modo eccelso la Matematica. Troverete vicino ai matematici in questione l’aggettivo “matematico napoletano”. Segnaliamo le seguenti importanti opere sull’argomento.

Riportare:  Carlo Forti – Pietro Schioppa – Francesco Bruno, Luigi Telesio, Giuseppe Scorza

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Federico AMODEO (1859-1946), matematico napoletano esperto storico.

Antonio Cagnoli (1743-1816) nacque a Zante (o anche Zacìnto, un’isola greca nel mar Ionio, vicino alle coste del Peloponneso e fa parte dell’arcipelago delle isole Ionie) nel 1743.
Entrò nella cancelleria della Repubblica Veneta già all’età di quindici anni e seguì la carriera diplomatica del padre. In seguito divenne cancelliere del capitano di Bergamo nel 1767, poi segretario dell’ambasciatore veneto Marco Zeno prima a Madrid nel 1772 e poi a Parigi nel 1775. Scoprì la passione per l’astronomia, forse dopo aver messo l’occhio a un piccolo telescopio durante una serata del 1780 in un salotto dell’aristocrazia. Passò d’improvviso dalla passione per gli studi umanistici alla passione per la matematica e l’astronomia. In questo periodo ebbe contatti con Messier, e si dedicò allo studio sistematico dell’astronomia sotto la guida di J.J. Lefrançois de Lalande. Alcuni suoi studi furono pubblicati nelle Memoires de l’Académie Royale des Sciences; collaborò anche all’Encyclopédie methodique. Nel 1781 allestì un piccolo osservatorio personale a Parigi acquistando diversi strumenti.

Vito CARAVELLI (1724-1800) fu assieme a  Giuseppe MARZUCCO (1713—1800), professore di Nicola FERGOLA (1753-1824), che creò una scuola di grande importanza da soppiantare le altre.

Pietro Cassali (1748-1815) Studia nel collegio dei Gesuiti di Verona e  a Milano sacra eloquenza, teologiamatematica e fisica. Dopo i voti, è inviato a Padova come predicatore. Dopo essere tornato a Verona comincia a insegnare filosofia e fisica sperimentale. In seguito insegna astronomiameteorologia e idraulica presso l’Università di Parma e calcolo sublime presso l’Università di Padova. Pubblica anche un libro sulla storia della matematica (Origine, trasporto in Italia, primi progressi in essa dell’algebra. Storia critica di nuove disquisizioni analitiche e metafisiche, Parma, 17971799), il primo su questo argomento pubblicato in Italia .

Ottavio COLECCHI di Pescocostanzo (1773 – 1848) è stato un filosofo e matematico napoletano. Avviato al sacerdozio fu domenicano con il nome di fra Tommaso. Le prime due opere matematiche furono Memoria sulle forze vive e, la seconda, Riflessioni sopra alcuni opuscoli che trattano delle funzioni fratte. Nel 1811 Colecchi fu eletto socio della Accademia Pontaniana presentando la memoria, rimasta inedita, Sul minimo dell’azione. Nel 1812 divenne professore di calcolo sublime al Reale Collegio della Nunziatella. Fu sospettato sia di essere liberale che ateo. Dopo la caduta di Murat, fu in Russia dal 1817 al 1818, precettore dei figli dello zar. La conoscenza diretta che egli ebbe delle opere kantiane, che diffuse sia con l’insegnamento privato sia con le proprie memorie (edite in 3 voll. nel 1843 col titolo Quistioni filosofiche), ebbe grande importanza per la formazione del pensiero speculativo napoletano. Nel 1819 il C. era di nuovo a Pescocostanzo ed il 10 novembre di quell’anno ottenne con un regio decreto la cattedra di fisica e matematica sublime al liceo dell’Aquila e con decreto del 15 maggio 1820 fu nominato socio corrispondente della Reale Società economica.  Tornato in Italia, aprì a Napoli una scuola di filosofia. 

Gregorio Fontana (1735-1803) Nato  a Nogaredo in Trentino fu membro degli scolopi, essendosi distinto negli studi di matematica, succedette a Ruggero Giuseppe Boscovich nella cattedra di matematica dell’Università degli Studi di Pavia, dove proseguì gli studi sull’analisi e fu direttore della biblioteca Universitaria. Il 16 aprile 1795 divenne membro della Royal Society.

Massone fece parte della loggia milanese affiliata alla Gran Loggia Provinciale della Lombardia, dipendente dalla Gran Loggia Nazionale di Vienna

Felice Fontana (1730–1805). Fisico , fratello di Gregorio Fontana (1735-1803). 

 

 

Antonio CUA (1819-1899) Nato a Catanzaro si laurea in matematica, a Napoli, nel 1840, nel 1854 fu nominato professore di Geometria analitica in quell’Università, in quanto fu preferito a Battaglini dagli allievi di Flauti. Nel 1889 passa alla Geometria descrittiva. Insegnò pure nel Collegio Militare ed, essendo anche ingegnere, si occupò inoltre di alcuni lavori idraulici. Non pubblicò quasi nulla. Fu uomo molto benvoluto pel suo carattere cordiale. 

Vincenzo DE FILIPPIS (1749–1799) è stato un matematico, filosofo,  e patriota italiano, considerato un martire della Repubblica Napoletana del 1799.  Nel 1769 si recò a Napoli dove fu allievo del grande economista Antonio Genovesi. Nella città partenopea ebbe modo di frequentare gli ambienti illuministici entrando in contatto fra gli altri con la poetessa Eleonora Pimentel Fonseca, con Melchiorre Delfico e il giurista Mario Pagano. Proseguì in seguito gli studi in matematica e filosofia presso il collegio Ancarano dell’Università di Bologna, dove fu discepolo del matematico Sebastiano Canterzani.Nel 1787 ottenne la cattedra di matematica al Real Collegio di Catanzaro ed ebbe, fra i suoi discepoli, Giuseppe Poerio. Nel 1799 fu fra i principali artefici della Repubblica Napoletana e sotto la presidenza di Ignazio Ciaia in sostituzione di Carlo Lauberg, Vincenzo De Filippis entrò nel governo come ministro degli Interni, succedendo a Francesco Conforti. Con la caduta della Repubblica, venne messo a morte per impiccagione in Piazza Mercato (28 novembre 1799) assieme ad altri sette patrioti. Scrisse: Corso di eticaScritti filosofici e metafisici, Statica e dinamica, Scritti di fisica e di meccanica. Appunti di matematica e meccanica, Meccanica, Problemi di matematica, meccanica, dinamicascritti andati dispersi tranne una relazione sui terremoti del 1783 e del 1789 inviata al Canterzani. Fu membro della UNION LODGE di Napoli dipendente dalla Gran Loggia d’Inghilterra.

Nicola FIORENTINO (1755-1799) Nel 1767 fu mandato a Napoli, per perfezionarsi alla scuole del Salvatore dove  fu allievo di Marcello Cecere, studioso di «Geometria Elementare» e di «Matematica sintetica» e cdi Vito Caravelli (1724-1800), maestro questi anche di Nicola Fergola. In questo campo, fu guidato, da Girolamo Saladini, canonico bolognese, ritenuto un’autorità nel calcolo matematico e nelle dimostrazioni algebriche.  Il giovane montalbanese ebbe modo di usufruire del lavoro di Giacinto Dragonetti e di Antonio Genovesi. Nel 1769, a soli quattordici anni, Fiorentino vinse il concorso per la cattedra di matematica nel Liceo dell’Aquila, ma non poté occuparla per la sua giovane età, non avendo, compiuti i quindici anni richiesto. Come premio per l’ingegno  al Fiorentino fu dato un assegno e la frequenza al collegio Angarano di Bologna, dove si distinse notevolmente. Una volta addottoratosi negli studi giuridici a Bologna, comunque, Nicola Fiorentino decise di tornare nel Regno di Napoli. Fu membro della UNION LODGE di Napoli dipendente dalla Gran Loggia d’Inghilterra.

 

Nicola FERGOLA (1753-1824) fece studi umanistici e giuridici; dopo una laurea in legge, studiò matematica con Vito Caravelli (1724-1800) e con Giuseppe Marzucco (1713-1800), di cui fu successore nella cattedra all’Università di Napoli nel 1800. attorno al 1771 Fergola abbia aperto una scuola privata a Napoli; nello stesso periodo fu nominato professore al “Liceo del Salvatore“, un istituto regio fondato nel 1770 in luogo di un collegio della Compagnia di Gesù, soppressa da Papa Clemente XIV nel 1769. Al Liceo del Salvatore per molti anni Fergola fu professore di Filosofia; ottenne la cattedra di Matematica analitica e di fisica matematica, con obbligato alla pubblicazione delle lezioni, solo alla fine del 1789. Alcune delle opere più interessanti, per esempio le Prelezioni sui Principi matematici della filosofia naturale del cavaliere Isacco Newton (179293), sono nate come dispense delle lezioni. Al Liceo del Salvatore Fergola ebbe numerosi allievi: Felice Giannattasio, Carlo Forti, Pietro Schioppa, Francesco Bruno, Luigi Telesio (che divenne biografo di Fergola), Vincenzo Flauti, Giuseppe Scorza e soprattutto Annibale Giordano il quale giovanissimo, nel 1787, pubblicò una generalizzazione del “problema di Pappo” (o di Castillon).

Vincenzo FLAUTI (1782-1863) allievo di Nicola Fergola (1753–1824), del quale curò le opere inedite postume. con Felice Giannattasio (1759-1849) , assunse la direzione della scuola fondata dal Fergola attorno al 1770. Scrive nei primi dell’ottocento un trattato di Geometria Descrittiva, il 1° in Italia, che sarà utilizzato per la scuola del Genio ed Artiglieria di Napoli. Nel 1803 ottenne la cattedra di Matematica Sintesi all’Università di Napoli, per assumere quella di Analisi nel 1806, Analisi dei finiti e Geometria descrittiva nel 1812 e infine succedere a Fergola nella cattedra di Analisi sublime (1814). Osteggiò la nomina a Professore di Giuseppe Battaglini (1826-1894), che ebbe la nomina da Garibaldi durante la dittatura nel 1860..

Felice GIANNATTASIO (1759-1849)-90. Sacerdote e Matematico napoletano. Pubblicò Riflessioni sulla quadratura dell’iperbole e un Trattato sulle Sezioni coniche (1791) e dei libri a servizio della sua scuola: Opuscoli di nostra scuola e Tactionum per la soluzione di problemi. Ebbe i maggiori impegni nel periodo napoleonico quando fu professore al Liceo del Salvatore (1806) ed ebbe la cattedra di “Astronomia e di Sintesi sublime” (1812) e quella di “Meccanica celeste”

Annibale GIORDANO (1769-1834) Da adolescente Annibale Giordano frequentò la scuola di Nicolò Fergola.  Nel 1789, divenne professore nell’Accademia militare della Nunziatella, diventando così collega del chimico Carlo Lauberg, massone. Nel 1790 Giordano e Lauberg aprirono a Napoli una Accademia di chimica e matematica, che divenne un centro di raccolta per i progressisti e i massoni napoletani; fra i frequentatori vi erano Mario Pagano, Emanuele De Deo, Francesco Lomonaco, Vincenzo De Filippis. Nel 1792 Giordano e Lauberg scrissero i Principi analitici delle Matematiche, nella quale teorizzarono l’impegno politico dei matematici; questo saggio fu l’ultima opera scientifica di Annibale Giordano. Famoso per aver dato, con un colpo di genio, la soluzione del “Problema di Cramer”.

Carlo LAUBERG (1762-1834) frate scolopio.

dopo il 1799 andò a Parigi con il nome di Charles LAUBERT.

Giuseppe MARZUCCO (1713—1800), fu (assieme a Vito CARAVELLI (1724-1800) ) professore di Nicola Fergola, occupò una cattedra  all’Università di Napoli fino al  1800, sulla quale gli successe il Fergola. Notizie del periodo in:

[1] Amodeo Federico (1924).Vita matematica napoletana, Tip. Acc. Pontaniana, Napoli. 

[2] Palladino Franco (1999).Metodi matematici ed ordine politico, Jovene ed., Napoli.

[3] Eugeni Franco-Ruscio Edoardo (1996). Carlo Forti, allievo di Nicola Fergola, ingegnere sul campo, Edilgrafital, Teramo.

Giuseppe PLACCI  (1784-1852) operò a Napoli, pubblicò la prima traduzione in lingua italiana della geometria descrittiva di Monge (1805).

Luigi di RUGGIERO (1779-1851) fu docente di  geometria descrittiva a Napoli.

Francesco Paolo TUCCI (1790-1875). Nacque a Vignola, ora Pignola (Potenza) il 20 – 6 – 1790 e morì a Napoli il 30 – 6 – 1875. Dal 1813 al 1861 insegnò Geometria e Calcolo in varie scuole superiori. di Napoli e fu fra i primi ad elevare il tono di tali studi . In proprio, si occupò specialmente di varie questioni geometriche, fra l’altro della superficie minima limitata da un quadrangolo sghembo, facendo l’erronea congettura che si trattasse di un paraboloide.

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