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Matematici dal 1850 al 1900

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1850-1900

 

1853 – Lehmann, 261 cifre di π .

1853 – William Rutherford, 440 cifre di π.

1855 – Richter, calcola 500 cifre di π

1871- William Shanks (1812-1882) calcola π con 100 cifre decimali.  

1874 – William Shanks (1812-1882) calcola π con  707 cifre, ma solo 527 sono corrette

1874 – Tseng Chi-hung  in Cina calcola π con  100 cifre.

  1. Il matematico tedescoFerdinand von Lindemann (1852-1939), prova che il numero[1] e , base dei logaritmi di Nepero, � è un numero trascendente, (ossia che non può essere la radice di nessuna equazione algebrica a coefficienti razionali, quindi interi). Ne discende,  per la relazione = -1, che π è trascendente.

[1] Il numero e è l’estremo superiore della successione (1 + 1/n)n    con n= 1,2, …. .  

 G. BOCCARDINI (1904).

SU UNA INTERESSANTE ASSOCIAZIONE TORINESE (fine ‘800/primi ‘900): La PITAREIDE (vai a) L’asse scientifico Torino-Napoli.

Il Circolo matematico di PALERMO, di Giovan Battista GUCCIA (1855-1914), (vai a).

Gli scienziati dell’Accademia dei Lincei nel 1914 (vai a)

PROFILI DEL PERIODO

Bruno ABDANK-ABAKANOWICZ (1852-1900), famoso per il suo integrafo.

 

 

 

Cataldo AGOSTINELLI (1884-1988). Laureato (1920) in ingegneria meccanica al Politecnico di Torino e in matematica (1930), nel 1931-38  fu ordinario di meccanica nel R. Istituto Industriale “Omar” di Milano. Libero docente di Mecc. Raz. dal 1935, e incaricato alle Univ. di Torino e Modena. Nel 1940 fu  ternato (con Maria Pastori e Giovanni Lampariello)  per  Mecc. Raz. , chiamato a Catania e nel dopoguerra a Torino. Autore di 218 lavori e di numerosi trattati in diversi settori che comprendono la Dinamica dei sistemi rigidi, la Meccanica celeste, la Dinamica dei sistemi non olonomi e la Magnetofluidodinamica su cui scrisse (1966), per incarico del C.N.R., un’ampía monografia.  Fu socio dell’Accad. dei Lincei, Presidente dell’Accad. delle Scienze di Torino e socio di numerose altre Accad. locali. Necr.: Boll. U.M.I., S.VII vol. IIA (1989) n.3 pp.353-369 (A.Pignedoli).

 

Cristoforo ALASIA -DE QUESADA (1869-1918).

F.J. García Capitán – E. Suppa, Alasia, problemi di Geometria Elementare proposti da C.Alasia.

Biografia (inviata da Ercole Suppa)

 

Ugo AMALDI (1875-1957) (vai a), padre del fisico Edoardo Amaldi (in Ragazzi di  via Panisperna) e nonno di Ugo Amaldi fisico, entrambi a Fisica.

Molto nota l’opera Elementi di Geometria”, della Zanichelli,  scritta nel 1945 con Federigo Enriques, (ristampata più volte fino al 1997) opera sulla quale si sono formate intere generazioni. (cfr. Enriques- didattica)

 

Domenico AMANZIO (1854-1908), astronomo a Napoli. Nel 1875 si laureò in matematica a Napoli, ottenne la libera docenza in algebra complementare nel 1878 e poi in analisi algebrica. In contemporanea fu nominato assistente astronomo all’Osservatorio di Capodimonte. Dopo aver abbandonato l’incarico per dissidi con la direzione dell’istituto, insegnò alla Scuola Militare Nunziatella e all’Istituto Tecnico di Napoli. Il suo principale campo d’indagine fu la teoria delle forme lineari, fu  autore di apprezzati testi didattici.

Vincenzo AMATO (1881-1963). Laureato a Catania (1901), rimase in questa città fino al 1904 come assistente di Algebra complementare e poi di Geometria analitica. Insegnò quindi per più di trent’anni nelle scuole secondarie, e scrisse, in collaborazione con Michele Cipolla, apprezzati libri di testo. Libero docente (1917) di Analisi algebrica, tenne all’Univ. di Catania corsi liberi di teoria dei gruppi ed ebbe, dal 1919, vari incarichi di insegnamento (Analisi algebrica, Geometria analitica e proiettiva, Mecc. raz., Fisica matematica, Istituz. di analisi e Teoria delle funzioni). Ternato dopo G. Ricci e G. Scorza al concorso per la cattedra di Analisi dell’Univ. di Cagliari, fu chiamato in quella università da dove passò a Messina e infine a Catania. I suoi principali contributi riguardano la teoria dei gruppi finiti nell’indirizzo di M.Cipolla, in particolare la costituzione dei gruppi non abeliani il cui ordine sia potenza di un numero primo. Fu preside della Fac. di Scienze di Catania dal 1944 fino al collocamento a riposo (1966) e socio di varie Accademie locali.

Federico AMODEO (1859-1946), storico della matematica di Napoli. Laurea nel 1883 a Napoli,  dove rimase  come incaricato, “Storia delle matematiche” oltre che nell’Istituto Tecnico “Gianbattista Della Porta”, sempre a Napoli. Da segnalare i due volumi Vita matematica napoletana, (1924) sull’ambiente matematico napoletano del primo Ottocento. Fu socio dell’Accademia Pontaniana, ed ebbe corrispondenza con i principali matematici del tempo.

Luigi AMOROSO (1886-1965). Iniziati gli studi matematici (1903) presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, li proseguì a Roma ove si laureò nel 1907 con una tesi sulle funzioni olomorfe di due variabili complesse. Assistente (1908-1914) di G. Castelnuovo alla cattedra di Geometria, vinse nel 1914 il concorso per la cattedra di Matematica Finanziaria all’Università di Bari. Successivamente (1921) passò a Napoli e a Roma (titolare dal 1926 della cattedra di Economia Politica che tenne fino al collocamento fuori ruolo nel 1956). Il mondo matematico italiano deve ricordare che  grazie a lui si ebbe un consistente contributo del Banco di Napoli, che finanziò  il primo progetto dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo di Mauro Picone. 
Le sue pubblicazioni (150) spaziano dalla matematica pura a quella finanziaria, dall’economia matematica alla statistica. Il settore in cui ha lasciato una traccia più profonda è comunque quello dell’economia matematica che, in Italia, dopo Pareto, si è a lungo completamente identificata con la sua persona. Fu autore di importanti e diffusi Manuali sui quali si formarono intere generazioni di economisti. Il suo programma di ricerca prevedeva la continuazione e lo sviluppo del programma paretiano in ambito dinamico.  Significativa rimane la sua Memoria del 1928 Discussione del sistema di equazioni che definiscono l’equilibrio del consumatore che per certi versi anticipa di qualche anno idee e risultati di A. Wald in tema di esistenza e unicità dell’equilibrio. Socio corr. dei Lincei (1947) e naz. dal 1956, fu anche Preside della Facoltà di Scienze Politiche di Roma dal 1950 al 1961. Necr.: Acc. Naz. dei Lincei, Celebrazioni Lincee, n.2, 1967 (M.Picone e V.Travaglino).

Giulio ANDREOLI  (1892- 1969) professore emerito di Analisi Matematica (algebrica ed infinitesimale) presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Napoli.

Notizia del decesso in B.U.M.I., S. IV, a. II (1969), n. 4-5, p.598.

 

 

Angelo ARMENANTE (1887-1958) – 71 – di Potenza. Fu ufficiale di Marina. Laureato in matematica a Napoli, fu insegnante nei Licei di Parma, Roma e Chieti. Nel 1870 divenne prima incaricato di Analisi superiore e successivamente straordinario di Geometria analitica. Armenante pubblicò alcuni lavori di cui gran parte inerenti alla geometria. Necr. Giornale di Mat. di Battaglini /(1878)n.16, p.168 (anonimo).

Emil ARTIN (1898-1962). E’ stato uno dei più importanti algebristi del ventesimo secolo, con un’influenza più grande di quella che può essere ipotizzata dal volume dei suoi lavori nella raccolta stilata da Serge Lang e John Tate. Artin ha lavorato in teoria algebrica dei numeri, contribuendo largamente alla teoria dei campi di classi e alla costruzione delle funzioni L. Ha anche contribuito alle teorie degli anelli, dei gruppi e campi. Ha inoltre sviluppato la teoria delle trecce come branca della topologia algebrica. È stato poi uno dei maggiori esponenti della teoria di Galois e dell’approccio coomologico alla teoria delle classi di anelli (con John Tate). L’importante trattato sull’algebra astratta di van der Waerden sviluppa in parte alcune idee di Artin e di Emmy Noether. Artin ha scritto anche un libro sull’algebra geometrica che ha determinato l’uso moderno di tale termine, riproponendolo dal lavoro di William Kingdon Clifford. E’ stato uno dei più importanti algebristi del ventesimo secolo, con un’influenza più grande di quella che può essere ipotizzata dal volume dei suoi lavori nella raccolta stilata da Serge Lang e John Tate. Artin ha lavorato in teoria algebrica dei numeri, contribuendo largamente alla teoria dei campi di classi e alla costruzione delle funzioni L. Ha anche contribuito alle teorie degli anelli, dei gruppi e campi. Ha inoltre sviluppato la teoria delle trecce come branca della topologia algebrica.

È stato poi uno dei maggiori esponenti della teoria di Galois e dell’approccio coomologico alla teoria delle classi di anelli (con John Tate). L’importante trattato sull’algebra astratta di van der Waerden sviluppa in parte alcune idee di Artin e di Emmy Noether. Artin ha scritto anche un libro sull’algebra geometrica che ha determinato l’uso moderno di tale termine, riproponendolo dal lavoro di William Kingdon Clifford.

Giuseppe BAGNERA (1865-1927) si laureò in ingegneria, nel 1890 e in matematica, nel 1895, a  Palermo. Allievo di  Giovanni Battista Guccia, Francesco Gerbaldi ed Ernesto Cesaro. Nel 1899 conseguì la libera docenza in Algebra e nel 1901 fu nominato professore di calcolo infinitesimale a Messina, dove rimase fino al terremoto. Insegnò poi Analisi all’Università di Palermo fino al 1922 e successivamente si trasferì all’Università di Roma, dove insegnò fino alla morte. Nel 1909, assieme a Michele de Franchis, ricevette il premio Bordin dell’Accademia di Parigi per un lavoro sulle superfici iperellittiche. Fu socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei e professore onorario della Università di Washington. Autore di una produzione scientifica di qualità eccellente, anche se quantitativamente scarsa, sui  gruppi finiti, le superfici algebriche e le funzioni abeliane. Tra i suoi allievi vi furono Michele Cipolla e Pia Nalli.

 

Mario BALDASSARRE (1886-1945) – 59.

 

 

 

Walter William BALL (1850-1925)

 

Stefan BANACH (1892-1945).  Banach è stato un matematico polacco, uno degli animatori della Scuola matematica di Leopoli nella Polonia tra le due guerre. Egli era sostanzialmente un autodidatta in matematica e il suo genio fu scoperto per caso da Hugo Steinhaus (1887-1972). In collaborazione con Steinhaus, Banach scrive i primi lavori di matematica, subito di alto livello. Nel 1920 diventa assistente di Lomnicki all’Università Tecnica di Leopoli e con lui ottiene, pur senza laurea, una qualifica matematica con la tesi di dottorato Operazioni sugli insiemi astratti e loro applicazioni alle equazioni integrali, lavoro che molti ritengono segni la nascita dell’analisi funzionale. Nel 1922 presso l’Università Jan Kazimierz di Leopoli ottiene l’abilitazione all’insegnamento della matematica con una tesi sulla teoria della misura e con decreto del Capo dello stato viene nominato professore straordinario di matematica. Nel 1924 diventa professore universitario e fino al 1939 può dedicarsi alla ricerca matematica con importanti risultati.

Ettore BARONI (1866-1918). Laureatosi a Pisa nel 1889, fu dapprima assistente di Dini; poi insegnò in varie scuole secondarie e finalmente (dal 1901) al Liceo “E.Q. Visconti” di Roma. Pubblicò alcune note di geometria differenziale (e altre di argomento didattico) e collaborò con Enriques. Scrisse : Aritmetica pratica per le scuole secondarie inferiori / Ettore Baroni, Pier Andrea Fontebasso (1870-1944). Coautore di Enriquez per le Questioni riguardanti le Matematiche Elementariv. II- Art. I”(clicca sul titolo). 

Alberto Maria BEDARRIDA (1890-1957) – 67. Nato a Torino, studiò a Pisa e la Scuola Normale. Laurea,  nel 1914,  assistente, poi libero docente presso l’Università di Genova. Per i Provvedimenti per la difesa della razza  (5 settembre 1938) fu allontanato dall’università poiché ebreo. Reintegrato in seguito, divenne professore incaricato. Nel corso della sua carriera si occupò con profitto di Teoria dei numeri e di Geometria differenziale. Tuttavia, le sue ricerche nel settore dell’aritmetica teorica rimasero sempre un po’ estranee al contesto matematico italiano

Eric Temple BELL (1883-1960) autore di “I grandi Matematici”.

Alberto BENEDUCE (1877-1944)- matematico e ordinario di statistica. Fu Ministro sotto Mussolini.

articolo di F.Eugeni: Beneduce e la fondazione dell’IRI.

 

Felix BERNSTEIN (1878-1956)    

Teorema di Cantor-Bernstein-Schröder 

 

 

Luigi BERZOLARI (1863-1949)

Rodolfo BETTAZZI (1861-12941)

 

 

 

Luigi BIANCHI (1856-1928)

Giuseppina BIGGIOGGERO MASOTTI (1894-1977)

GeorgeDavid BIRKOFF (1884-1944)

 

 

 

Giulio BISCONCINI (1880- 1969) professore di scuola superiore, che ha collaborato tutta la vita alla didattica universitaria, prima allievo, e poi fidato collaboratore, di Tullio Levi Civita. Il suo nome è per lo più associato a quella luminosa iniziativa di Guido Castelnuovo, durante il periodo buio delle leggi razziali, conosciuta come l’Università clandestina. Quando gli studenti e i professori ebrei furono esclusi dalle scuole italiane di ogni ordine e grado, Castelnuovo si adoperò per istituire alcuni Corsi Integrativi di Cultura Matematica: di fatto erano corsi di livello universitario, per consentire ai giovani diplomati ebrei di proseguire gli studi scientifici. Giulio Bisconcini, che non era ebreo, prese parte a questa iniziativa come professore. Dotato di una straordinaria fibra morale, la sua vita si interseca in modo significativo alla grande storia e mostra come il restringersi del cappio fascista abbia colpito anche gli intellettuali meno conosciuti. E’ noto per il suo lavoro sul problema dei tre corpi, e per un ottimo testo di preparazione ai Concorsi a cattedra nelle Scuole secondarie. (per saperne di più) Bisconcini fu Socio fondatore della sezione Mathesis di Roma nel 1910-11, ,organizzata da Guido Castelnuovo (1865-1952) che divenne Presidente Nazionale, con Fontebasso Segretario Nazionale. Presidente locale fu Giulio  Pittarelli (1852-1934) (vai al verbale di fondazione)

William Johan BLASCHKE (1885- 1962)

Andrè BLOCK (1873-1960). Cresciuto in una famiglia ebrea di origine alsaziana,  fu ammesso tra i primi sia all’École normale supérieure che al Politecnico, optando poi per il secondo. Tuttavia Andrè  Il 17 novembre 1917  uccise a colpi di arma da fuoco suo fratello Georges, suo zio Charles Didisheim e sua zia Linda. Poi, si accanì sui loro corpi, massacrandoli a coltellate. Pertanto venne incarcerato nella prigione del Cherche-Midi, indi nell’Ospizio di Charenton dove rimase per 31 anni, continuando a produrre una gran mole di lavori. Tra i suoi corrispondenti, ci furono HadamardMittag-LefflerPólya and Henri Cartan. Ricevette il Premio Becquerel poco prima della sua morte. Con il suo nome è noto il teorema di Bloch, sulle funzioni olomorfe. cfr. H.Cartan -Jacquelin Ferrand, The case of Andrè Block.

Karl Joseph BOBEK (1855-1900)

Tommaso BOGGIO (1877-1963)

Harald BOHR (1887-1951)  matematico.                                fratello di Niels BOHR (1885-1962) Nobel per la Fisica)

Enrico BOMPIANI (1889-1975) (vai a)

E.Bompiani, Matematica e Arte, Per. di Matematiche ….

 

Carlo Emilio BONFERRONI (1892-1960).  Dopo aver studiato a Torino, ottiene un posto di assistente al Politecnico di Torino. Spinto da Filadelfo Insolera (1880-1855), si interessa di matematica finanziaria e nel 1923 ottiene una cattedra per tale disciplina all’Università di Bari; di questa università è anche rettore. Nel 1933 si trasferisce all’Università di Firenze, dove rimane fino alla fine dei suoi giorni. Insegna anche alla Facoltà di Architettura di Firenze e all’Università Bocconi di Milano.

Roberto BONOLA (1874-1911)  autodidatta, si laureò nel 1898 a Bologna sotto Enriques. Insegnò in varie scuole medie  e a Pavia, dove ottenne un incarico all’Università. Fu libero docente di geometria proiettiva, disciplina in cui inizialmente era stato assistente dell’Enriques a Bologna. Alla vigilia della prematura morte, fu nominato professore di matematica alla Scuola Superiore di Magistero di Roma. Fu autore di numerosi contributi sui sistemi lineari di omografie nello spazio e sulla geometria non euclidea. La sua opera principale è una bibliografia sulla geometria non euclidea accompagnata da un’esposizione storica (Bologna, 1906); l’opera è tradotta in più lingue. NecrologioBoll. Mathesis, 3, (1911), pp. 145-152 (U. Amaldi).

 

Alicia BOOLE STOTT (1860-1940) (vai a) e la teoria dei  politopi.  E’ la figlia di George BOOLE (1815-1864).

 

Emil BOREL (1871-1956).

 

 

 

Ettore BORTOLOTTI (1866-1947). Si laureò in matematica pura a Bologna nel 1889 sotto la guida di Salvatore Pincherle, pur essendo già occupato nel lavoro presso l’amministrazione delle poste e telegrafi.  Con Pincherle fu assistente per 2 anni,  nel 1891 passò all’insegnamento nelle scuole medie, inizialmente al liceo di Modica. Nel 1900 vinse la cattedra di calcolo infinitesimale a Modena grazie ai suoi studi sul calcolo delle differenze finite, sulle frazioni continue e sulla teoria generale delle operazioni distributive; gli fu attribuito anche il premio dei Lincei. Coadiuvò Pincherle nella fondazione dell’UMI di cui fu segretario  e curatore del bollettino dell’associazione. Fu protagonista dell’organizzazione del Congresso internazionale dei matematici del 1928 a Bologna. (vai al profilo)

Enea BORTOLOTTI (1896-1942) , figlio di Ettore. Si è laureato nel 1920 con Luigi Bianchi. Ha partecipato al primo conflitto mondiale, ottenendo la croce di guerra e le medaglie di bronzo e di d’argento, e  nel 1919, alla campagna libica. È stato professore di geometria analitica e descrittiva a Cagliari dal 1928 al 1934, poi a Firenze. Si è occupato di spazi a connessione proiettiva e argomenti connessi (varietà anolonome, varietà riemanniane). Fu  membro del CNR . Ha pubblicato una novantina di lavori di carattere scientifico, oltre a testi scolastici.  La morte a 46 anni nel 1942, fu conseguenza di una amebiasi contratta in Libia nel 1919. Ha dato contributi ante letteram alla in meccanica quantistica..

Matteo  BOTTAZZO (1878- 1918) Laurea a Torino nel 1901,  per tre anni assistente di geometria proiettiva a Bologna, insegnante di scuole medie e, dal 1910, professore all’Accademia militare di Torino. Poco prima di morire divenne, nel 1916, professore di meccanica razionale e di fisica matematica all’Università di Messina. Fu autore di una trentina di lavori di geometria differenziale e di meccanica. Collaborò con Burali-Forti e Marcolongo alla loro Analyse vectorielle générale. Necrologio: Boll. Mathesis, 10, (1918), pp. 87-88 (anon.)

Nicolas BOURBAKI (1935-0ggi)   vai al caso Bourbaki

 

Pierre BOUTROUX (1880- 1922). Figlio del celebre filosofo della scienza Émile,  venne ammesso all’École Normale Supérieure dove si laureò con la tesi “L’imagination et les mathématiques selon Descartes” (L’immaginazione e la Matematica secondo Cartesio). E’ stato un matematico principalmente conosciuto per la sua opera nella storia della scienza francese e la filosofia della matematica. E’ noto per le ricerche sulla teoria delle funzioni e l’integrazione di equazioni differenziali.

Corrado BROGI (1920-1999), ingegnere. Anti-accademico per indole e scelta, benché avesse egli stesso rivestito incarichi universitari, fu ricercatore d’assalto, poiché aggrediva ex-novo ogni problema riscoprendo e inventado metodi e strumenti di lavoro, con percorsi  autonomi e originali. Da segnalare è la sua invenzione di nuovi operatori funzionali fra i quali il ra che consente di esplicitare e risolvere incognite in equazioni, risolvibili solo per tentativi. Negli anni ’70, quando si riaccesero discussioni sulla struttura della cupola del Brunelleschi, partecipò al dibattito in corso, pubblicando importanti studi su alcuni aspetti delle curve funicolari, in particolare delle catenarie.

Louis de BROGLIE (1892-1987) fisico  Articolo : Ianovitz A. -Mercanti F. (…….). Il passaggio dalla fisica classica alla quantistica: contributo di de Broglie, 

 

 

 

Luigi BRUSOTTI (1877-1959)

 

 

 

 

 

 

 

Cesare BURALI FORTI (1861-1931)

 

 

 

Pietro BURGATTI (1868-1938)

 

 

 

William BURNSIDE (1852-1927)

Pasquale CALAPSO (1871-1934), si laureò a Palermo, nel 1900, con Francesco Gerbaldi (1858- 1934), di cui fu assistente per oltre un decennio. Nel 1914 divenne professore di analisi nell’Università di Messina. Si occupò di geometria differenziale e, in particolare, della deformazione delle quadriche. Fu uno dei maggiori esponenti della geometria differenziale in Italia ed i suoi lavori si sono collegati con quelli di Luigi BianchiGaston DarbouxClaude GuichardAlphonse Demoulin e Luther Eisenhart. Fin dall’età di 10 anni si dedicò alla musica e fu anche un buon pianista. Suo figlio Renato seguì la strada del padre.

Necrologio: Rend. Semin. Mat. Messina, 2, (1956-57), pp. 117-120 (Renato Calapso, il figlio).

Benedetto CALO’ (1869-1917). Normalista, mPdopo un periodo di assistente ha insegnato nelle Scuole secondarie,  Libero docente di Geometria nel 1905. Il suo lavoro più famoso è  Sui problemi trascendenti e sulla quadratura del circolo inserito nel volume Questioni relative alla geometria elementare raccolte e pubblicate da Federigo Enriques (Bologna 1900). Ha insegnato a Teramo nell’Istituto Tecnico nel 1899.

Francesco Paolo CANTELLI (1875 -1966 ). Laureatosi in matematica a Palermo nel 1899, divenne assistente presso l’Osservatorio Astronomico di quella città. In questa posizione rimase fino al 1903, anno in cui vinse un concorso per attuario presso la Cassa Depositi e Prestiti del Ministero del Tesoro. Avendo ottenuto nel 1922 la Libera Docenza in Calcolo delle Probabilità (era la prima in Italia in tale materia) vinse, l’anno successivo, il concorso per la cattedra di Matematica finanziaria ed attuariale presso l’Istituto Superiore di Scienze Economiche di Catania. Nel 1925 ottenne il trasferimento all’Università di Napoli e nel 1931 fu chiamato all’Università di Roma, dove rimase sino al collocamento in pensione nel 1951. A parte i primi lavori dedicati, sulla scorta del suo maestro Filippo Angelitti (1856-1931), all’Astronomia dantesca, i suoi contributi scientifici concernono principalmente la teoria astratta dei Calcolo delle Probabilità: a lui si deve sostanzialmente l’idea che questo Calcolo non differisce molto dalla teoria della misura, alla maniera di Lebesgue, di certi insiemi di punti rappresentanti i vari `eventi’ di cui ci si occupa. Pure a lui dovuti sono essenzialmente il concetto di variabile casuale e quello di convergenza in probabilità (stocastica) che, pur non essendo essenzialmente diverso da quello di convergenza in misura tipico della teoria degli spazi astratti, ha mostrato la sua fecondità soprattutto nel campo probabilistico.

Altri contributi di rilievo egli diede in Matematica attuariale ed in Statistica: tra di essi va segnalato il classico lavoro dei 1914 sulle tavole di mutualità che contiene, fra l’altro, la ben nota dicotomia delle leggi di interesse in scindibili e non. Membro dell’Accademia dei Lincei come socio corrispondente dal 1947 e come socio nazionale dal 1950 (ormai settantacinquenne), fra le sue principali attività di carattere istituzionale è da ricordare l’Istituto Italiano degli Attuari, fondato nel 1929, di cui fu prima Segretario Generale e poi Presidente. Ne diresse, fino al 1958, il Giornale portandolo presto ad un alto livello scientifico. Fu anche Presidente dei Comitato per la Matematica applicata dei C.N.R. Necr.: Acc. Naz. dei Lincei, Celebrazioni Lincee, n. 39, 1970 (F. G. Tricomi).

Alfredo CAPELLI (1855-1910) allievo di Battaglini (1826-1894)(vai a)

 

 

 

Ettore CAPORALI (1855-1886), Allievo di allievo di Battaglini (1826-1894) e di De Paolis (1854-1892), suicida a 31 anni.

Robert Danil CARMICHAEL (1879-    )

 

Rudolph CARNAP (1891-1970)

 

 

 

Elie Joseph CARTAN  (1896-1951)padre di  Henri Cartan (1904-2008), figlio di Elie Joseph Cartan(1896-1951)

Guido CASTELNUOVO (1865-1952)

 

 

 

Vincenzo Giuseppe CAVALLARO (1886-1921). Matematico e fisico. E’ considerato il massimo esperto sul tema della Geometria del Triangolo.  Biografia  . Lista delle pubblicazioni.   

Necrologio     (dati inviati da Ercole Suppa)

 

Paolo CAZZANIGA (1853-1930)

Valentino CERRUTI (1850-1909) fisico e matematico

Luigi CERTO (?1880-?) coetaneo Giulio Bisconcini (1880-1969). Certo fu Socio fondatore della sezione Mathesis di Roma nel 1910-11,organizzata da Guido Castelnuovo (1865-1952), che divenne Presidente Nazionale, con Fontebasso Segretario Nazionale. Presidente locale fu Giulio  Pittarelli (1852-1934). Certo insegnò nel R. LiceoMamiani di Roma.  (vai al verbale di fondazione)

Ernesto CESARO (1859-1906)

Oscar CHISINI (1889-1967) (vai a necrologio e opere didattiche)

 

 

Corrado CIAMBERLINI (1861-1944)

(vai a opere didattiche)

 

 

Edgardo CIANI (1864-1942)

 

 

 

Michele CIPOLLA (1880-1946)

 

 

 

Annibale COMESATTI (1886-1945)

 

 

 

Francesco CONTARINI (1855-1933)-LD-Astronomia

 

 

 

Alberto CONTI (1873 – 1940). Si laureò a Pisa, dove era stato normalista, nel 1895. Insegnò nelle scuole medie, da ultimo a Firenze, nel cui ambiente godeva di notevole prestigio.  Fu autore di vari testi per le scuole elementari e medie e  fondatore di “Il Bollettino di Matematiche e di Scienze Fisiche e Naturali” nel 1899 poi divenuto “Il Bollettino di Matematica”  e diventato “Archimede” dal 1949. Nell’anno 1910 fu affiancato dal prof. Luigi Tenca (1877-1960) che ne diventò l’anno successivo unico direttore sino al 1915, anno in cui fino al 1917 fu ancora diretto da Conti.                                        cfr. Antonio Salmeri,Biografia di Alberto Conti.                                                                                                      Necrologio: Bollettino Conti, (4), 1, (1940), pp. 81-84.

Umberto CRUDELI (?1880-?) coetaneo di Giulio Bisconcini (1880-1969). Crudeli fu Assistente Universitario  a Roma e  Socio fondatore della sezione Mathesis di Roma nel 1910-11, ,organizzata da Guido Castelnuovo (1865-1952) che divenne Presidente Nazionale, con Fontebasso Segretario Nazionale. Presidente locale fu Giulio  Pittarelli (1852-1934) (vai al verbale di fondazione).

Pietro Ermenegildo DANIELE (1875-1949). Studiò presso l’università di Torino, allievo di V. Volterra. Si laureò in matematica nel 1897; in seguito a concorso, fu nominato professore interno di matematica presso l’istituto matematico dell’università di Pavia. Qui conseguì la libera docenza in meccanica razionale ed ebbe diversi incarichi di insegnamento, tra i quali quello della fisica matematica, che mantenne fino al 1913. In quell’anno fu nominato, in seguito a concorso, professore straordinario di meccanica razionale a Catania. Divenuto ordinario, si trasferì a Modena, dove rimase fino al 1925, quando fu chiamato a ricoprire la stessa cattedra a Pisa.  Coautore di Enriquez per le Questioni riguardanti le Matematiche Elementariv. II- Art. II”(clicca sul titolo). 

Luis Victor De Broglie (1882-  )

Michele  DE FRANCHIS (1875-1946)

 

 

 

Pasquale DEL PEZZO  di CAIANELLO (1859-1936) (vai a)

Alfonso DEL RE (1859-1921)

Max DEHN (1878-1952)     Teorema di Dehn: due poliedri equiestesi (cioè di uguale volume) non sono in generale equiscomponibili.

 

 

Riccardo DE PAOLIS (1854-1892).  Allievo di Battaglini (1826-1894), con Ettore Caporali (1855-1886), Giusep-pe Veronese (1854-1917) e Giovanni Battista Guccia (1855-1914), ha contribuito alla nascita della scuola italiana di geometria algebrica. Tra i suoi studenti, si ricordano Edgardo Ciani, Federigo Enriques (1871-1946), Mario Pieri, Giulio Lazzeri.

Arthur EDDINGTON (1882-1944) astrofisico, a lui si deve la prima conferma sperimentale della relatività.

Frederick ENGEL (1861-1922 forse 1941) Ha frequentato le Università di Lipsia e Berlino, prima di ricevere il dottorato a Lipsia nel 1883. Engel ha studiato con Felix Klein a Lipsia e ha collaborato con Sophus Lie per gran parte della sua vita. Nel 1894 scrive un articolo sulle geometrie non Euclidee con STACKEL (1862-1919).

Federigo ENRIQUES  (1871-1946) (vai ai lavori)

per il volume II di “Questioni riguardanti le matematiche elementari(vai a)

 

Gino FANO (1871-1952)

 

 

 

John Charles FIELDS (1863-1932), creatore della Medaglia Fields .  Vedere: MEDAGLIE FIELDS(1966-1994)

Pier Andrea FONTEBASSO(1870 -1944). Nel 1910 fu Segretario Nazionale. della Mathesis, del resto , fu anche  Socio fondatore della sezione Mathesis di Roma nel 1910-11,organizzata da Guido Castelnuovo (1865-1952), che divenne Presidente Nazionale, con Fontebasso Segretario Nazionale. Presidente locale fu Giulio  Pittarelli (1852-1934).  Scrisse: “Aritmetica pratica per le scuole secondarie inferiori”, con Ettore Baroni (1866-   ) (vai a opere didattiche) , (vai al verbale di fondazione)

Emile FOURREY  (1869-?1937) Scrisse Récréations arithmétiques  (Paris : Vuibert, 1899), Curiosites Geometriques (1907)e Procédés originaux de constructions géométriques ...(Paris : Vuibert, 1924). Raccolse oltre 50 dimostrazioni del Teorema di Pitagora. 

Abraham FRAENKEL (1891-1965). Il primo lavoro di FraMnkel ha riguardato i numeri p-adici di Hensel e la teoria degli anelli. Tuttavia egli è ampiamente conosciuto per il suo lavoro sulla teoria assiomatica degli insiemi, campo nel quale ha pubblicato la sua prima opera maggiore dal titolo (Einleitung in die Mengenlehre) nel 1919. Nel 1922 e nel 1925 ha sviluppato due tentativi di fondare la teoria degli insiemi su basi assiomatiche in grado di evitare ogni paradosso, migliorando il sistema di assiomi di Zermelo e definendo quello che ora è noto come sistema di assiomi di Zermelo-Fraenkel (ZF). Su tale assiomatica , insieme con l’assioma di scelta, si basa tutta la matematica ordinaria secondo formulazioni moderne.  ZF. Gli assiomi sono il risultato del lavoro di Thoralf Skolem(1887-   ) del 1922, basato su lavori precedenti di Abraham Fraenkel nello stesso anno, basatia sul sistema assiomatico sviluppato da Ernst Zermelo nel 1908 (teoria degli insiemi di Zermelo). (vai a)

A alle Università di Monaco, di Berlino, di Marburgo e di Breslavia.  Noto per: Teoria degli insiemi di Zermelo-Fraenkel. PremioPremio Israele (1956).

Philip  FRANKLIN (1898-1965) grafi

Maurice FRECHET (1878- 1973)

Giovanni FRATTINI (1852-1925),  allievo di Battaglini (1826-1894).

 

 

Guido FUBINI (1879-1943)

 

 

 

Michele Gebbia (1854– 1929) è stato un matematico italiano. Si laureò in ingegneria all’Università di Palermo nel 1875. I suoi lavori riguardano per lo più la sistemazione della teoria dell’elasticità riguardo le deformazioni tipiche dei corpi elastici. Fu nominato assistente alla cattedra di statica grafica, tenuta allora per incarico da Giuseppe  Albeggiani (1818-1892), ordinario di calcolo presso la facoltà di scienze della stessa Università. Alla morte dell’Albeggiani gli subentrò nell’incarico di statica grafica e rinunziò all’ufficio di assistente. Ma la sua carriera accademica fu tutt’altro che rapida: fu nominato straordinario in quella disciplina soltanto il 16 ott. 1907 e ordinario dopo ancora sette anni, il 1° genn. 1914, sebbene con una lusinghiera relazione della commissione giudicatrice della promozione. Presso la facoltà di scienze tenne l’incarico di fisica matematica dal 1908 al 1925. Nel 1923, chiese il trasferimento alla cattedra di meccanica razionale presso la facoltà di scienze . Ma il trasferimento, richiesto a voti unanimi nel gennaio di quell’anno, venne prima bloccato dal Consiglio superiore della pubblica istruzione, per motivi formali relativi alla non perfetta affinità fra la statica grafica e la meccanica razionale, e poi impedito da una spaccatura in seno al gruppo matematico della facoltà di scienze che avrebbe preferito appoggiare il trasferimento da Catania del molto più giovane O. Lazzarino. La spuntò alla fine, per un solo voto, vedendo così appagata quella che da un trentennio era stata la sua più ardente aspirazione. Con il 1° nov. 1929 veniva collocato a riposo e meno di due mesi dopo, a Palermo, la notte del 27 dicembre, il G. moriva.

 

Francesco GERBALDI (1858-1934). Laureatosi in matematica nel 1879 all’Università di Torino con Enrico D’Ovidio (1843-1933), di cui fu subito nominato assistente, trascorse alcuni periodi di studio a Pavia (dove conseguì la libera docenza in geometria nel 1882) e in Germania, quindi passò all’Università di Roma, fin quando, conseguito l’ordinariato nel 1890, assunse la cattedra di geometria analitica e proiettiva dell’Università di Palermo, che resse fino al 1907, quando si trasferì all’Università di Pavia, dove concluse la carriera accademica nel 1931. Si interessò principalmente di geometria e di algebra, in particolare della teoria delle forme algebriche e della geometria proiettiva, pubblicando un primo lavoro nel 1882 sulla geometria proiettiva delle coniche, i cui risultati sono stati poi riassunti in quello che sarà detto teorema di Gerbaldi. A Palermo lavorò conGiovanni Battista Guccia e Gabriele Torelli, e formò numerosi allievi  fra cui Giuseppe BagneraMichele CipollaMichele De Franchis e Renato Calapso. A Palermo, fu attivo collaboratore ed animatore del Circolo Matematico di Palermo, anche dopo il trasferimento a Pavia. Tra i tanti suoi scritti ricordiamo: Scritti matematici offerti ad Enrico D’Onofrio in occasione del suo 75º compleanno(curato con Gino Loria), F.lli Bocca Editori, Torino, 1918.

 

Giuseppe GHERARDELLI (1894-1944) – Analisi. Padre del più famoso …..

 

 

A.GIACOMINI,  Coautore di Enriquez per le Questioni riguardanti le Matematiche Elementari“v. II- Art. III”(clicca sul titolo). 

Giovanni Giambelli (1879 – 1953). Si era laureato a Torino, dove fu allievo di Corrado Segre. Assistente di Geometria proiettiva e descrittiva all’Università di Genova, nel 1911 divenne per concorso professore di Geometria all’Università di Cagliari, da dove passò poi a Messina, andando “fuori ruolo” nel 1949. Pubblicò, all’inizio delia carriera, alcuni promettenti lavori di Geometria algebrica ma si limitò poi prevalentemente all’attività didattica.

Giovanni  GIORGI (1871 – 1950). Fu l’ideatore del sistema di misura che porta il suo nome. A 16 anni entrò all’Università di Roma, dove fu allievo di Eugenio Beltrami e Luigi Cremona. Nel 1893 si laureò con il massimo dei voti in ingegneria civile, con una tesi sul progetto della ferrovia elettrica Napoli-Cuma. Nel 1903 ottenne la libera docenza di elettrotecnica, e nel 1908 fu dichiarato idoneo, primo ex aequo, al concorso per la cattedra di elettrotecnica a Palermo. Tenne poi il corso di fisica matematica all’Istituto Fisico dell’Università di Roma e dal 1912 al 1914 fu professore ordinario di meccanica razionale alla Scuola superiore di costruzioni aeronautiche di Roma e di analisi superiore all’Università di Roma. Fu poi ordinario di fisica matematica e di meccanica razionale a Cagliari (dal 1926 al ’29) e a Palermo (fino al ’34)

Giovanni GIORGI (1871-1950) è stato un ingegnere elettrotecnico, fisico e accademico italiano. Fu l’ideatore del sistema di unità di misura che porta il suo nome.

 

 

Eduard GOURSAT (1858-1936) – analista: famoso per il suo libro di Analisi, che segnò uno standard della disciplina, opera contestata dai Bourbakisti.

 

 

Federico GUARDUCCI (1851 – 1931) laureato a Pisa in matematica e in ingegneria nel 1873, nel 1876 entrò come topografo nell’Istituto Geografico Militare di Firenze. Nel 1903, in seguito a concorso, divenne professore di geodesia all’Università di Bologna, dove rimase sino al collocamento a riposo nel 1927. Fu un cultore di geodesia e di astronomia geodetica, nonché di gravimetria di indirizzo classico. Aiutato dal fisico robusto, fece molte campagne geodetiche, anche in Africa. Fu molto apprezzato per il suo equilibrio e la sua bontà d’animo. Fu membro della Commissione Geodetica Italiana, dell’Accademia dei Lincei e di quella di Bologna.  Necrologio: Mem. Sait., 5, (1930-31), pp. 329-330 (P. Dore).

Giovan Battista GUCCIA (1855-1914), dei marchesi di Ganzaria  fu un matematico italiano, fondatore nel 1884 del Circolo Matematico di Palermo. Iniziò i suoi studi universitari a Palermo, per poi spostarsi a Roma (su suggerimento dello zio Giulio Fabrizio Tomasi, Principe di Lampedusa) dove si laureò nel 1880 sotto  Luigi Cremona. Fondò nel 1885 i Rendiconti del Circolo Matematico di Palermo, che fu  una delle più prestigiose riviste matematiche, pubblicando articoli di David Hilbert, Noether e Poincaré. Nel 1894 gli fu conferita la Cattedra di geometria superiore all’Università di Palermo, incarico che mantenne fino alla morte.

Edoardo GUGINO (15 giugno 1895 – 1967). Ebbe una invalidante poliomelite infantile. Si laurea in fisica, a Palermo, nel 1919 e in ingegneria industriale nel 1923. Già nel primo anno del corso di laurea in fisica, si era messo in luce raccogliendo le lezioni che M. La Rosa dettava nell’anno accademico 1915-16. Incaricato dell’insegnamento di fisica e di chimica negli anni 1920-23, esercitò la libera professione fino al 1926, quando fu nominato assistente incaricato alla cattedra di meccanica razionale. Conseguita la libera docenza nel 1930, nel 1933 fu chiamato all’Università di Messina quale professore straordinario di meccanica razionale. L’anno successivo, grazie al trasferimento a Roma di G. Giorgi, si trasferisce sulla stessa cattedra a Palermo, dove tiene, per incarico, e fino al collocamento fuori ruolo nel 1965, anche il corso di fisica matematica. La produzione scientifica di Gugino non è ampia, ma si occupò della  ricostruzione del Circolo Matematico di Palermo. I suoi campi di ricerca furono principalmente quelli riguardanti la teoria dell’elasticità (sulla scorta della pregevole tradizione locale dovuta a M. Gebbia), la meccanica analitica e la geometria differenziale. È senz’altro alla meccanica analitica che possono ascriversi i suoi principali meriti scientifici, non sempre però esenti da critiche. Necrologio: Dizionario biografico degli italianiad vocem (P. Nastasi).

Jacques Solomon HADAMARD (1865-1963)

George Bruce  HALSTED (1853- 1922) was an American mathematician who explored foundations of geometry and introduced non-Euclidean geometry into the United States , 

Hans HAHN (1879-1934). Hahn aveva  un grande interesse per la filosofia e, prima della Grande Guerra avevo preso parte a un gruppo di discussione che trattava il positivismo di Ernst Mach, con Otto Neurath e Philipp Frank. Nel 1922 favorì l’ingresso di Moritz Schlick nello stesso sodalizio, che avrebbe portato poi alla fondazione del Circolo di Vienna, gruppo al centro del positivismo logico negli anni ’20 del XX secoloIl suo allievo più celebre è stato Kurt Gödel, che redasse la tesi di dottorato sotto la sua supervisione nel 1929I contributi più significativi di Hahn alla matematica sono il teorema di Hahn-Banach e (indipendentemente da Banach e Hugo Steinhaus) il principio dell’uniforme limitatezza. Tra gli altri teoremi formulati, vi sono il teorema della scomposizione di Hahn, il teorema dell’inserimento di Hahn, il teorema di Hahn–Kolmogorov, il teorema di Hahn–Mazurkiewicz, e il teorema di Vitali–Hahn–Saks.

Godfrey Harold HARDY (1877-1947)   vedi Ramanujan (1887-1920)

Matematico britannico. Membro della Royal Society, è noto per i suoi contributi in teoria dei numeri e analisi matematica. Era chiamato “Harold” solo da pochi amici intimi, altrimenti “G.H.”. Dal 1911 collaborò con J. E. Littlewood in un ampio lavoro su analisi matematica e teoria dei numeri analitica. Si dichiarava ateo, e un omosessuale non praticante (definizione di Littlewood).

Percy John HEAWOOD (1861-1955) grafi

Lothar Wilheim Julius HEFTER (1862-1962) grafi

David HILBERT (1862-1943) (vai a minischeda)       …………….

albergo infinito

 

 

     Grundlagen der Geometrie

 

Ernest William HOBSON (1856 – 1933) è stato un matematico inglese. Professore di matematica a Cambridge dal 1910 al 1931,  fu membro della Royal Society dal 1893 (vinse la medaglia d’oro nel 1907) e presidente della London Mathematical Society dal 1900 al 1902, ricevendo nel ’20 la Medaglia De Morgan. Nel 1907 pubblicò il volume “Theory of Functions of a Real Variable” che fu il primo libro in inglese nel quale vengono riportate le teorie della misura e dell’integrazione sviluppate da Baire, Borel e Lebesgue. Il libro ebbe grande successo, tanto che che Hardy lo definì: “uno dei più importanti contributi per lo sviluppo della Matematica britannica”.

 

Adolf HURWITZ (1859-1919) è stato un matematico tedesco di famiglia ebrea. Molto dello studio della matematica di Hurwitz fu fortemente influenzata da Klein. Egli fu uno dei primi a padroneggiare la nozione di superficie di Riemann, e usò tale nozione per provare alcuni risultati fondamentali sulle curve algebriche; in particolare dimostrò quello che ora viene chiamato teorema sugli automorfismi di Hurwitz. Questo lavoro anticipa un certo numero di altre teorie, come la teoria generale delle corrispondenze algebriche, gli operatori di Hecke e il teorema di punto fisso di Lefshetz. Altri studi di Hurwitz includono la teoria delle funzioni complesse, le radici delle funzioni di Bessel e le equazioni differenziali; egli scrisse anche vari articoli sulla serie di Fourier. Egli ebbe un profondo interesse anche per la teoria dei numeri. Pubblicò un articolo sulla teoria della fattorizzazione per i quaternioni nel 1896 e applicò ciò al problema della rappresentazione di un intero come la somma di quattro radici, definendo le strutture che oggi sono chiamate quaternioni di Hurwitz. Fu giudicato da Jean-Pierre Serre come “una delle più importanti figure nella matematica della seconda metà del XIX secolo. vedere: Quaternioni di Hurwitz, Funzione zeta di Hurwitz e altro.

Seligmann KANTOR (1857-1903), detto l’orso di Praga.

Niels Fabian von KOCH (1870-1924) scovò la curva a fiocco di neve o di Koch, che diede origine alla teoria dei frattali.

Denes   KONING (1884-1944) grafi

Kazimierz KURATOWSKI (1896-1980) grafi 

Filadelfo INSOLERA (1880-1855). Studia matematica pura a Roma dove fu allievo di G. Castelnuovo e V. Volterra, laure nel 1902. Fu assistente di T. Bagni, dal quale trasse l’interesse per la scienza attuariale. Nel 1914 vinse, la cattedra di matematica finanziaria appena istituita a Torino,  che lo ebbe direttore dal 1927 al 1929. Nel 1950, collocato fuori ruolo, ritornò a Roma. Insolera, per primo, riunì in un solo corpo  finanziaria , attuariale  e la probabilità. Introdusse  i simboli, oggi universalmente adottati, che esprimono  nella teoria delle rendite, il termine di ammortamento e quello di costituzione del capitale unitario. Tali simboli  consentono di evidenziare con semplicità alcune relazioni tra gli stessi termini. Insolera nel 1919 fondò, assieme a Salvatore Ortu Carboni, il Giornale di matematica finanziaria, che diresse fino alla morte prematura, avvenuta a Milano il 1º ottobre 1955 mentre presiedeva una commissione esaminatrice scolastica. Fondò pure, nel 1928, l’Istituto Italiano degli Attuari. Fu membro di diverse società ed istituzioni scientifiche.

Giulio LAZZERI  (1861-1935)  (vai a)

Giuseppe LAURICELLA (1867-1913).

Laurea in matematica a Pisa, ebbe  maestri Ulisse DiniVito Volterra e Luigi Bianchi. Fu assistente dal 1892, quindi, dal 1895 in poi, insegnò negli istituti tecnici, fin quando, nel 1898, fu nominato professore di calcolo infinitesimale all’Università di Catania. Nel 1910, passò all’Università di Roma, ma vi rimase un solo anno poiché, nel 1911, volle ritornare all’ateneo etneo, insegnandovi fino alla prematura scomparsa – nel 1913 – duramente segnata dalla sofferenza per la scarlattina contratta nell’assistere un figlio ammalato. Lavorò principalmente in analisi e fisica matematica, con contributi notevoli in teoria dell’elasticità. In particolare, è noto per alcune generalizzazioni delle serie ipergeometriche a molte variabili di Paul Appell e Joseph Kampé De Fériet, come pure per alcuni teoremi di chiusura di sistemi ortogonali di funzioni. Fu socio dell’Accademia nazionale dei Lincei dal 1907.

Henri LEBESGUE (1875-1941) – Analisi

 

 

 

Enrico LENZI (1880-1945). Si laurea in matematica a Messina, dal 1905 al 1933 insegnò alle scuole medie,  attorno al 1920,  si interessò di matematica finanziaria, nel 1922 divenne  assistente di questa disciplina e, dopo un breve comando a Napoli, nel 1934 fu nominato professore di matematica finanziaria alla Facoltà di Economia e Comm. di Genova, ove rimase sino alla morte. Autore di una trentina di lavori di matematica elementare e finanziaria.

Beppo LEVI (1875-1961). Laureatosi a Torino nel 1896, allievo di Corrado Segre, Vito Volterra e Giuseppe Peano. Fu a  CagliariParma e Bologna fino al 1939, poi per le leggi razziali  emigrò in Argentina, dove diresse l’Istituto di atematica dell’Universidad Nacional del Litoral a Rosario  e dove insegnò fino alla morte. Diede apporti fondamentali alla logicateoria degli insiemi, geometria algebricaanalisi matematica. Si interessò pure di storia della scienza e di fisica. Le sue ricerche più importanti riguardano lla prova che ogni superficie algebrica è birazionalmente trasformabile in un’altra priva di singolarità.

Tullio LEVI-CIVITA (1873-1941). La teoria del trasporto parallelo.

 

 

 

 

Carl Louis Ferdinand von LINDEMANN (1852-1939) è stato un matematico tedesco, noto soprattutto per la sua dimostrazione della trascendenza di pi greco ed e.

Teorema di Lindemann: Se gli A, B, C,…,Z sono numeri algebrici non tutti nulli e a, b, c, …,z   sono numeri algebrici tra loro distinti , allora:   A ea + B eb+ …….+ Z ez ≠ 0. Segue la trascendenza di e di pi greco.

 

Gino LORIA (1862-1954),Ebreo torinese, professore di Storia delle Matematiche.

 

 

 

 

Aurelio LUGLI (1853-1896)  (vai a)

Jan LUKASIEWICZ (1878-1956)

 

 

 

Percy A. MAC MAHON (1854-1929)

 

Antonio MAMBRIANI (1898-1989) – 91.  Ripresi gli studi, dopo la guerra, si laureò a Bologna nel novembre 1926 con  Salvatore Pincherle del quale l’anno successivo divenne assistente , successivamente lavorò con Leonida Tonelli. Dal 1937 fu professore incaricato di analisi matematica a Modena e nel 1942 come ordinario a Parma, dove fu Direttore dell’Istituto di Matematica  dal 1948 al 1968 e fondò la “Rivista di Matematica dell’Università di Parma” che diresse  fino al 1971. Autore di oltre 70 pubblicazioni. Necrologio: Notiziario uMi, a. XVi (1989), n. 5, p. 51 (C. Scaravelli).

Roberto MARCOLONGO  (1862-1943)

 

Giusepe MARLETTA (1878-1944) – Geometria – (vai a)

 

 

 

Vittorio MARTINETTI (1859-1936). Si laureò a Pavia nel 1882. Appena 27-enne, nel  1886, fu nominato professore di geometria proiettiva e descrittiva all’Università di Messina,  dove volle poi rimanere sino al collocamento a riposo nel 1934, salvo un quinquennio (1909-’14) di “comando” a Palermo dopo il terremoto di Messina del 1908. Fu Rettore dell’Università di Messina dal 1900 al 1908 e membro del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. Una parte dei suoi  lavori di geometria proiettiva erani sulle trasformazioni cremoniane involutorie. Si occupò della teoria delle configurazioni. Una configurazione è uno spazio geometrico (S,B) dove S è un v-insieme finito di oggetti detti punti, B è un b-insieme di parti detti blocchi e ogni blocco ha k punti e per ogni punto passano r blocchi valendo la relazione vr =kb. Un confifgurazione si denita con (vr,bk).  Martinetti si è occupato di configurazioni simmetriche (v=b).  Necrologio: Bollettino UMI, 15, (1936), p. 239 (An.).

Gaspare MIGNOSI  (1875 -1951).  Dal 1930 prof. di analisi matematica all’univ. di Cagliari, dal 1932 all’univ. di Palermo. M. proseguì gli studî della scuola di teoria dei numeri, fiorita in Sicilia attorno al 1920 (G. Scorza, M. Cipolla), con importanti ricerche di aritmetica superiore. È particolarmente ricordato il contributo da lui dato alla soluzione cosiddetta apiristica delle congruenze binomie. Scrive nel 1942 “Sulle caratteristiche di una matrice”sui Rend. di Padova.

Hermann  MINKOWSKI (1864-1909) (vai a) edi distanza di Minkowski e movimenti

Domenico MONTESANO (1863-1930), massone. Studia a Roma, allievo di Battaglini (1826- 1894), di Luigi Cremona, e di Nicola Salvatore Dino. Fu compagno di studi di Cesaro. Professire di Geometria a Bologna e dal 1893 a Napoli. Fu Esponente della Scuola italiana di geometria algebrica è conosciuto per i suoi importanti contributi alla teoria delle trasformazioni cremoniane nonché per i suoi lavori sulle congruenze lineari, sui complessi bilineari di coniche, sulle superfici razionali del 5º ordine e sulle curve gobbe algebriche. Massone, fu membro della loggia Felsinea di Bologna, ove fu iniziato dal suo maestro Luigi Cremona quando ricopriva la carica di Maestro Venerabile, con Giosuè Carducci come segretario.

 

Robert Lee MOORE (1882-1974). Il metodo di Moore o metodo texano nell’insegna-mento della matematica consisteva nel dare agli studenti solo definizioni e enunciati dei teoremi, mentre essi stessi dovevano preparare le dimostrazioni. Indipendentemente da Hilbert ha costruito gli assiomi della Geometria. (Profilo di R. Lee_Moore) –  cfr. R. Lee MOORE, Set of metrical Hypotheses for geometry, Internet. cfr. David E. ZITARELLI (2001). Towering figures in American mathematics, 1890-1950. Am. Math. Monthly pp. 606-635. Cfr. Articolo di David E. Zitarelli,  The genesis of the Moore Method. Cfr. Il metodo Moore (vai a) da Wikipedia, traduzione di Franco Eugeni.

 

Pia NALLI (1886-1964) (vai a)

 

 

 

 

Enrico NANNEI (1864 – 1961). Allievo della Scuola Normale di Pisa, si laurea in matematica nel  1887. Dopo la laurea, intraprende una brillante carriera di docente e di preside che lo porta a Bari, Catania, Venezia e Genova, dove conclude l’attività nel 1934. La sua attività scientifica si svolse su geometria e  teoria dei numeri, scrisse apprezzati manuali scolastici, e un corso completo (Vallardi) di geometria razionale. Continuò l’opera di Conti dirigendo il famoso Bollettino di Matematica (ceduto alla “Le Monnier” e ribattezzato Archimede nel 1949). Scrittore raffinato, fu anche autore di romanzi, novelle e commedie “per grandi e piccini”. Necrologio: Archimede, a. XIV, 1, (1962), n. 1, pp. 13-14 (U. Serra).

Otto NEIGEBAUER (1899-1990), membro del Zentralblatt fur Mathematik (1931), per ragioni razziali riparò negli Stati Uniti dove fondò Il Mathemativcal Rewiew (1940).

Amele Emmy NOETHER (1882-1935)

Salvatore ORTU-CARBONI (1859-1939).

 

 

 

 

Alessandro PADOA (1868-1937), logico, genitori di origine ebraica,  si laureò nel 1895 in matematica a Torino con Peano. Insegnò pertanto nelle scuole secondarie; dal 1908 al 1935 a Genova. Nel 1932 ottenne la libera docenza in logica matematica (la commissione era composta da Beppo Levi, Michele Cipolla e Giovanni acca).; nel 1934 gli fu assegnato il premio della Accademia dei Lincei. Fu incaricato di analisi presso la Scuola Navale Superiore. Ha fatto parte, con Burali-FortiPieriVailati ed altri, della scuola italiana di logica matematica, sorta nell’ultimo decennio del secolo XIX attorno a Giuseppe Peano. Fin dalla tesi di laurea “Di alcuni postulati della geometria euclidea dati con la maggiore indipendenza possibile dell’intuizione”. È meritevole di nota la sua formulazione del cosiddetto metodo di Padoa per verificare l’irriducibilità del numero dei termini primitivi di un sistema assiomatico in rapporto ai postulati adottati. Necrologio: Bollettino UMI, 16, (1937), p. 248 (an.) – vedasi “Elogio di Padoa”LIBROChe cos’è la matematica – vedasi A.Padoa su Per. d. Matematiche (1938) , serie 4, v.18. pp.228-236.

 

Ernesto PASCAL (1865-1940)

 

 

 

Giuseppe PEANO  (1858 – 1932)  (vai a)

 

 

Benedetto PETTINEO (‘1880- ?), professore ordinario di Analisi a Palermo dal 1954.

Margherita PIAZZOLLA BELOCH (1879-1976) (vai a). Ideò nuovi metodi di fotogrammetria per il campo medico, öntgen-fotogrammetria, per  elaborare oggetti tridimensionali con immagini radiografiche. Il metodo fu utilizzato  per visualizzare gli organi interni della persona. Molto interessante sia pure in formato libro-dattiloscritto. M. Piazzolla Beloch-E.Orzalesi (1953). La matematica vista dall’alto, Ist. Geom.Univ. Ferrara.

Mario PIERI (1860-1913)  giocò un ruolo significativo nello sviluppo della geometria algebrica e dei fondamenti delle matematiche negli anni a cavallo del ventesimo secolo. 

 

Articolo su Pieri di ErikaLuciano e LiviaGiacardi

 

 

Salvatore PINCHERLE (1853-1936)   vai a profilo e opere didattiche

 

 

 

Giulio PITTARELLI (1862-1934) Geometria Descrittiva e Disegno

Henry POINCARE’  (1854-1912)(vai a)  –  1° e 2° modello di Poincarè (1882) – Congettura di Poincarè

George POLYA (1887-1995).

 

 

 

 

Pilo PRADELLA (1863-1939)

 

Cornelia PRESSI TONNI -BAZZA (?1880-?) coetanea di Giulio Bisconcini (1880-1969). La Cornelia insegnò alla R.  Scuola normale “Vittoria Colonna” di Roma e fu Socia fondatrice della sezione Mathesis di Roma nel 1910-11,  organizzata da Guido Castelnuovo (1865-1952) che divenne Presidente Nazionale, con Fontebasso Segretario Nazionale. Presidente locale fu Giulio  Pittarelli (1852-1934) (vai al verbale di fondazione)

Ernest Paul Heinz PRUFER (1896-1934) grafi

Srinivasa RAMANUJAN (1887-1920)  vedi Hardy (1877-1947) 

 

 

 

Il film “L’uomo che vide l’infinito”(2015) di Matthew Brown con Dev Patel (Ramanujan) e Jeremy Irons (Hardy).

L’opera di Hardy: L’apologia di un mate-matico, narra il rapporto scientifico tra Hardy e Ramanujan.

 

 

  1.  
  2.  Srinivasa Ramanujan (1887-1920) nel 1900, diede varie approssimazioni di π quali ad esempio le seguenti:  π = = 3,14159265 58 (fornisce π con otto decimali esatti).  L’altra è :2 π   = (99)2/1103 =  2,828427  π, da cui  π = ,14159 265372  (fornisce π con nove decimali esatti).

 

 

Gregorio RICCI-CUBASTRO (1853-1925)

 

 

 

 

Jules Antoine RICHARD (1862-1956)  noto il paradosso do Richard

Augusto RIGHI (1850-1920) fisico

Enrico RUFINI (1890-1924) -34. Fu professore di scuole medie,  da ultimo al Liceo, “T. Tasso” di Roma, e membro della Reale Commissione Vinciana. Cultore di Storia delle matematiche, curò, su incitamento di Enriques, un’edizione del “Metodo” di Archimede. Necrologio: Raccolta Vinciana, dicembre 1925.  E.Rufini, (1926). Il metodo di Archimede e le origini dell’analisi infinitesimale nell’Antichità, Roma: Edizioni Alberto Stock. N.B. L’intera opera può essere scaricata dalla bibliografia della voce “Analisi Matematica – Wikipedia” che conduce all’Università del Michigan, ove si trova per singole pagine.

Bertrand RUSSELL (1872-1970)- 98. Logico gallese vissuto 98 anni. Scrisse i “Principia Mathematica“. Famosa l’antinomia di Russell. Famoso anche per le opere sociali e i movimenti per la pace. Circa i paradossi elaborò la teoria dei tipi e la teoria dei gradi. Famosa la sua definizione : “La matematica è quella scienza nella quale non si sa di cosa si parla e non si sa se quello che si dice sia vero o falso”.

Luigi SACCO (1883-1970) generale e crittografo. Dopo la prima guerra mondiale Sacco fu a capo dell’Officina Militare delle Trasmissioni di Roma, incarico che (col grado di Colonnello) tenne fino al 1935, anno in cui fu promosso Maggiore Generale e messo a capo del Reparto Trasmissioni nella Direzione Superiore Servizio Studi ed Esperienze del Genio. Tenente Generale dal 1939 divenne consulente del Comitato Radiolocalizzatori-Radiotelemetri nell’agosto del 1942. Congedato dall’esercito nel 1943 per raggiunti limiti di età, Sacco fu però incaricato dal governo di rappresentare l’Italia ai congressi di radio comunicazioni che si tennero dopo la fine della guerra. Fra gli altri, fu plenipotenziario italiano per le telecomunicazioni, per le radiocomunicazioni e per le radiodiffusioni ad onde corte alle Conferenze Internazionali di Atlantic City nel 1947. Nel 1946 fu nominato commissario straordinario della Fondazione Marconi; in questa veste tra il 1948 e il 1957 teneva alla radio il discorso di commemorazione di Guglielmo Marconi ogni 25 aprile (anniversario della nascita). Interessante il suo Manuale di Crittografia (1947) dall’editore Apogeo. e

 

Giovanni SANSONE(1863-1949)

 

 

 

Elcia SADUN (?1880-?) coetanea di Giulio Bisconcini (1880-1969). La Sadun insegnò al R.Istituto Tecnico di Roma, fu Socia fondatrice della  sezione Mathesis di Roma nel 1910-11,organizzata da Guido Castelnuovo (1865-1952) che divenne Presidente Nazionale, con Fontebasso Segretario Nazionale. Presidente locale fu Giulio  Pittarelli (1852-1934) (vai al verbale di fondazione).

Gustavo SANNIA (1875 -1930)era nato a Napoli il 13 maggio 1875; vi è morto il 21 dicembre 1930. Figlio del matematico Achille (1822), si era laureato a Napoli nel 1900. Dal 1902 al ’15 e dal ’19 al ’22 fu a Torino, prima come assistente di D’Ovidio e di Fubini, poi come professore incaricato. Nel 1915-’19 insegnò, come incaricato, all’Università di Cagliari e nel ’22-’23, vinto il concorso, come straordinario all’Università di Modena. Nel 1924 fu chiamato a Napoli, dove rimase sino alla prematura morte. I suoi principali contributi riguardano la Geometria differenziale dello spazio rigato e la Geometria proiettiva, nonchè alcuni metodi di sommazione delle serie. Necrologio: “Boll. UMI”, 10 (1931), pp. 181-182 (G. Scorza).

Robert SAUER (1898 – 1970)

Francesco SBRANA (1891-1958) – Meccanica razionale

Umberto SCARPIS (1861-1921)- 60. Laureato a Padova nel 1884, entrò nelle scuole medie insegnando, da ultimo, al Liceo Minghetti di Bologna. Fu inoltre Libero Docente di algebra all’università, occupandosi, fra l’altro, di teoria dei numeri e dei gruppi. Fu autore di un articolo sui numeri primi nelle “Questioni riguardanti le matematiche Elementari” di Federigo  Enriques. Necrologio: Period. di Mat., (4), 2, (1922), pp. 219-220 (an.). Opere a cura dell’Osservatorio di Brera, 11 voll., Milano, Hoepli, 1929-43.

Thoralf SKOLEM (1887 – 1963) – 76 logico norvegese.

 

 

 

Gaetano SCORZA (1876-1939) – 63

 

 

 

 

 

 Corrado SEGRE (1863-1924)

 

 

 

Francesco SEVERI (1879-1961) (vai a)

 

 

 

 

Waclaw SIERPINSKI (1882- 1969)

 

Antonio SIGNORINI (1901-1971), prende la cattedra di Meccanica Razionale all’espulsione di Tullio Levi-Civita, per motivi razziali.

 

 

Nicolò SPAMPINATO (1892-1971). Fu professore ordinario di Geometria a Napoli. Molto nota la sua somiglianza con Benito Mussolini . Sono tuttora in commercio i suoi ben 9 volumi di Geometroa Superiore editi dalla editrice Pironti e figli, Napoli.

Paul Gustav Samuel STACKEL (1862-1919) 

Ernest STEINEITZ (1871-1828)

 

Hugo STEIMHAUS (1887-1972), fondatore della scuola di Leopoli con Stefan Banach (1892-1945).

 

 

Thomas Victor STILTJES (1856-1894)   L’integrale di Rieman-Stieltjes

Gabor SZEGO (1895- 1985), matematico ungherese, trasferito in USA I lavori più importanti di Szegő sono nel campo dell’analisi matematica, delle matrici di Toeplitz e dei polinomi ortogonali. Di famiglia ebrea, Szegő, durante il regime nazista, decise di trasferirsi all’Università di Saint Louis nel Missouri (1936). Nel ’38 ottenne la direzione del dipartimento di Matematica dell’Università di Stanford, dove rimase fino alla pensione.

 

Alberto TANTURRI (1877-1924) nato a Scanno (AQ) fu assistente di Eugenio Bertini a Pisa, poi di Corrado Segre e Gino Fano a Torino fino al 1904-05. Poi si trasferì nella  scuola secondaria. La sua breve produzione scientifica annovera alcuni pregevoli articoli di geometria numerativa. Un problema di geometria numerativa sulle varietà algebriche luogo di inf1 spazi, Atti Acc. Scienze Torino, 35, 1899-900, pp. 427-442.-  Intorno ad alcune semplici infinità di spazi, e sopra un teorema del prof. Castelnuovo, Ibidem, 37, 1901-02, pp. 322- 330.  In qual modo alcuni numeri, relativi ad infinità ellittiche di spazi, si deducano dagli analoghi, relativi ad infinità razionali, Ibidem, 37, 1901-02, pp. 413-420.  Alcune equazioni funzionali ed il numero dei gruppi neutri di seconda specie in una serie lineare, Ibidem, 39, 1903-04, pp. 483-48


Gaston TARRY (1843-1913). Matematico francese esperto di Combina-toria. Nato a Villefranche de Rouergue, Aveyron, ha studiato matema-tica al liceo prima di entrare nel servizio civile in Algeria. Dimostrò che non esistono due quadrati latini ortogonali di ordine 6 e che di conseguenza non esiste un piano proiettivo finito di ordine 6. 

 

Orazio TEDONE (1870-1922).

 

 

 

Luigi TENCA (1877-1960) diresse il Bollettino di Matematica di Conti. Laureatosi a Pavia nel 1899, fu dapprima (1901-04) assistente in quella università; passò poi nelle scuole medie, giungendo infine (1936-37) alla carica di provveditore agli studi a Bergamo e poi a Pistoia. Partecipò attivamente, come ufficiale di complemento, alla guerra 1915-18, giungendo fino al grado di generale. Si occupò, fra l’altro, di storia della matematica, fino alla vigilia della tragica morte (morì a Firenze investito da un’automobile).Angelo Procissi, Necrologio di Luigi Tenca, Bollettino dell’Unione Matematica Italiana, serie 3, volume 15 (1960), n. 3, p. 466-468.

 

Alessandro TERRACINI (1889-1968). Nel 1924 professore  di Geometria analitica all’Università di Catania, venendo poi chiamato l’anno successivo alla medesima cattedra dell’Università di Torino, dove rimase fino al 1938, quando dovette emigrare in Argentina a causa delle persecuzioni antisemite. Nella Facoltà di Ingegneria di San Miguel de Tucumán fondò la Revista de Matemática y Física Teórica cui collaborò, tra gli ltri, Albert Einstein. Tornato in Italia nel 1948, venne nominato professore emerito nel 1962. Socio dell a Accademia Nazionale dei Lincei, dell’Accademia delle Scienze di Torino,  fu eletto per sei anni vice-presidente dell’UMI e per altri sei anni (1958-1963) ne fu il Presidente.

Heinrich Franz Friederick F.TIETZE (1880-1964) grafi

Eugenio TOGLIATTI (1890-1977)

 

 

 

 

 

 

Leonida TONELLI (1885-1946) (vai a)

 

 

 

 

Paolo TORTORICI (Capannelle) . prof a L’Aquila, libro con Picone.

Pietro TORTORICI (1891-1966)

Francesco Giacomo TRICOMI (1897-1978), nato a Napoli

 

 

 

Alan TURING (1894-1964)

Giovanni VAILATI (1863-1909)

Giuseppe VERONESE  (1854-1917) (vai a)

 

 

Giulio VIVANTI  (1859-1949) (vai a)

Vito VOLTERRA (1860-1940)  

(vai a articolo di L.Nicotra)  

(vai a articolo di S.Coen)

 

Oswald VEBLEN (1880-1960)                      “Oswald VEBLEN PIZE in Geomety”

Matematico statunitense noto per i suoi contributi alla geometria e alla topologia i quali trovarono applicazione nella fisica atomica e nella teoria della relatività. E’ stato coinvolto nel corso della seconda guerra mondiale nella supervisione del lavoro che ha prodotto ENIAC, il modello pionieristico di calcolatore elettronico digitale. Inoltre ha pubblicato un articolo sulla congettura dei quattro colori nel 1912. A lui inoltre si deve la dimostrazione del teorema della curva di Jordan nel 1905.

Joseph Henry WEDDERBURN MAC LAGEN (1882-1948)

Norbert WIENER (1894-1964)

 

 

 

Hermann WEYL (1885-1955)

Alfred North WHITHEAD(1861-1947)

 

 

 

Ricardo WOLF, inventore e filantropo fondatore Premio Wolf, vedi matematica/internazionale/altri premi.

Giovanni ZACHER – 96 (1926-2021)

 

 

 

Oskar ZARISKI (1899- 1986) 

 

 

 

Ernest ZERMELO (1871-1953) Noto per  la teoria degli insiemi di Zermelo-Fraenkel

Hieronimis ZEUTHEN (i839-1929), matematico danese.

Giuseppe ZWIRNER (1904-1979), si laureò in matematica nell’autunno del 1928 con Angelo Tonolo a Padova. Vinse la cattedra di analisi matematica algebrica ed infinitesimale all’Università di Ferrara nel 1949, fu poi ordinario a Padova, dagli anni cinquanta agli anni settanta. La sua attività di ricerca riguardò principalmente le equazioni differenziali ordinarie e a derivate parziali. Si occupò della stesura costante di apprezzati manuali universitari, ben noti a livello nazionale, che raccolgono le sue lezioni e su cui si sono formate generazioni di studenti.

 

 

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