Luigi CREMONA (1830-1903)
Caposcuola di Geometria Algebrica e Massone.
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Nel 1853 ottenne, con lode, il titolo di “dottore negli studi di ingegnere civile e architetto” e subito dopo si impegnò nella stessa Università come ripetitore di matematica applicata fino al 1856 quando, con l’intenzione di dedicarsi all’insegnamento secondario, diede gli esami di matematica e fisica che erano necessari e fu nominato professore supplente al Ginnasio di Pavia.
Dopo alcuni anni di insegnamento fu chiamato dal Ministro della Pubblica Istruzione, Terenzio Mamiani, a ricoprire la cattedra di Geometria Superiore a Bologna, istituita appositamente per lui e per la prima volta con tale denominazione. Ma la permanenza di Cremona a Bologna durò fino al 1867 quando Francesco Brioschi, consapevole di come egli fosse la persona più adatta per insegnare le nuove tecniche di calcolo grafico che, grazie alle importanti opere di Cullman, erano diventate indispensabile conoscenza per un futuro ingegnere, lo chiamò a Milano ad insegnare Statica grafica presso il Regio Istituto Tecnico Superiore di Milano (attuale Politecnico di Milano) di cui Brioschi era direttore. A Milano Cremona dovette occuparsi inizialmente del solo corso di Statica grafica abbandonando così, parzialmente, il suo indirizzo di studi puramente geometrici per occuparsi di questioni riguardanti la matematica applicata.
Parallelamente iniziò una lunga carriera politica, divenne Senatore e nel 1898 accettò l’incarico di Ministro della Pubblica Istruzione, offertogli dal Di Rudinì, incaricato di formare un nuovo Governo, ma rimase in carica per soli trenta giorni a causa dall’agitata situazione politica. Riuscì comunque a proporre un disegno di legge, costituito da pochi articoli, con i quali intendeva modificare quelle disposizioni della legge Casati che riguardavano le sanzioni disciplinari nei confronti degli insegnanti. Per dettagli si veda Lueigi Cremona opere ditatticheo
Fu socio delle più illustri accademie italiane (Regio Istituto Lombardo, Accademia dei Lincei, Accademia dei Quaranta, Accademia delle Scienze di Bologna, Accademia delle Scienze di Napoli) ed estere (Royal Society di Londra, Accademia di Amsterdam, Monaco, Gottinga, Praga e Copenaghen), dottore honoris causa presso le Università di Dublino, Edimburgo e Christiania, Cavaliere dell’Ordine al Merito civile di Savoia e, nel maggio del 1903 fu insignito, dall’Imperatore di Germania, dell’Ordine Pour le Mérite, conferito a pochi in Italia.
Fu un fervente Massone, e ne governò i vertici bolognesi ove nel 1866 fu tra i fondatori della loggia “Felsinea” di Bologna, della quale fu il primo Maestro venerabile, con Giosuè Carducci come segretario. Fu vice-presidente del Rito Simbolico e condirettore del Bollettino Massonico pubblicato in Bologna con il Franchi.. Mantenne un fitto carteggio di corrispondenza massonica con Giosuè Carducci e Francesco Magni. (cfr. Vittorio Gnocchini, L’italia dei L.Muratori, Erasmo Ed. (2005), p.86)
Morì a Roma il 10 giugno 1903 a causa di una malattia cardiaca che da tempo lo affliggeva, l’angina pectoris, confortato dalle cure e dall’affetto di Anna Maner-Müller, sposata nel 1887 in seconde nozze, e dai figli.