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Luigi Antonio Rosati di Franco Eugeni

vai a Matematici 1900-1940

Luigi Antonio Rosati

ricordo di Franco Eugeni

Ho conosciuto il professor Rosati ad una sua conferenza all’Università di Modena, nel 1964, esattamente l’anno prima che lo chiamassero a Modena. Quello che colpiva subito del Professore era la semplicità e la chiarezza con la quale ci presentò degli argomenti di enorme difficoltà. Non ricordo il titolo preciso ma ci parlò della classificazione di Lenz-Barlotti dei piani finiti non desarguesiani. Tutti capimmo che i suoi risultati erano di livello internazionale e di altissimo livello. Fu anche molto semplice il modo come salutò uno per uno noi che eravamo alle prime armi. Io ero assistente incaricato e solo l’anno dopo sarei passato assistente ordinario. Ci fece capire che se anche era a Catania lui c’era per chi voleva lavorare. L’anno dopo venne a Modena e con lui venne da Catania Pasquale (Nuccio) Quattrocchi, come suo assistente, che doveva diventare un mio carissimo amico. Nuccio ed io andammo a prendere servizio come Assistenti di ruolo, dal Rettore assieme. Più che indicarmi qualche tentativo di lavoro mi consigliò di studiare alcune basi relative al mondo della matematica discreta, con una attività che forse mi impegnò per un anno circa, anche con un concreto aiuto di Nuccio. Avevamo in uso a Modena una volta al mese di organizzare pranzi nei numerosi importanti ristoranti di Modena. La foto che vedete è presa in una di quelle occasioni.  L’anno successivo mi propose un lavoro, che era molto interessante e che mi permise di cimentarmi, presentai dopo alcuni mesi quello che ero riuscito a fare, ma il lavoro non era pane per i miei denti, e infatti il materiale non era da pubblicare.  In realtà io passai armi e bagagli nel mondo delle Geometrie finite qualche anno dopo quando mi trasferii a L’Aquila, cominciai a lavorare nel gruppo di Giuseppe Tallini, assieme a mia mogli Luigia Berardi, che anche lei , a L’Aquila, si era spostata dalla scuola all’Università. Così ai vari convegni internazionali di Combinatoria, che si tenevano a cadenza biennale in Italia, comincia a rivedere il Professore, che mostrò molto entusiasmo per i nostri progressi . Al ostro gruppo si era aggiunta una terza persona : Aalbrecht Beutelspacher, e i nostri lavori si moltiplicavano a ritmo abbasytanza serrato, collaborava con noi Osvaldo Ferri dell’Aquila e successivamente si aggiunse il giovanissimo Stefano Innamorati, che aveva fatto la Tesi con me un anno che tenni l’insegnamento di Geometria superiore al corso di Laurea in Matematica. In realtà il professore Rosati , continuava a darci consigli di sostanza e ascoltava con piacere i nostri risultato, le cui basi a me direttamente e a Luigia indirettamente aveva dato proprio lui. Ai concorsi banditi nel 1984, mi disse che non avrei vinto su Geometria, ma che avevo una alta possibilità su Istituzioni di Matematiche, e aggiunse: una volta calmati i bollori di illustri personaggi.  Nella commizssione vi era un altro grande amico Mario Gionfriddo, e il concorso si concluse così come il Prof. Rosati aveva predetto.  Negli anni successivi ci incontrammo più volte, il professore, con la Signora, venne pure a L’Aquila a tenere delle conferenze, sempre su argomenti di altissimo livello. 

Ho parlato del rapporto che personalmente ho avuto con il prof. Rosati, non per parlare di me, ma per il ricordo di quello che può ad un giovane fare un vero Maestro.  

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