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Astronomi tra 1850 e 1900

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Giorgio ABETTI (1882-1982), figlio. Fu figlio “d’arte”, essendo il padre Antonio (1846-1928) anch’egli astronomo e, in particolare, direttore dell’Osservatorio di Arcetri. Laureato in Fisica a Padova, dopo che aveva già collaborato con il padre nelle osservazioni astronomiche, andò a perfezionarsi (1906) in Germania: prima all’Osservatorio di Berlino e poi a quello di Heidelberg e a lungo negli  Stati Uniti. (per saperne di più).

Walter Sidney ADAMS (1876-1956).

Filippo ANGELITTI (1856-1931),

Antonio Maria ANTONIAZZI (1872-1925)

 

 

Emilio BIANCHI (1875-1941)

Francesco Paolo CANTELLI (1875-1966) Astronomo per breve tempo e Matematico dell’Economia. Laureatosi in matematica a Palermo nel 1899, divenne assistente presso l’Osservatorio Astronomico di quella città. In questa posizione rimase fino al 1903, anno in cui vinse un concorso per attuario presso la Cassa Depositi e Prestiti del Ministero del Tesoro. Avendo ottenuto nel 1922 la Libera Docenza in Calcolo delle Probabilità (era la prima in Italia in tale materia) vinse, l’anno successivo, il concorso per la cattedra di Matematica finanziaria ed attuariale presso l’Istituto Superiore di Scienze Economiche di Catania. (per saperne di più).

 Luigi CARNERA (1875-1962).  Laureato in Matematica, iniziò nel 1899 la carriera astronomica quale assistente volontario presso l’Osservatorio di Torino. Trascorse poi all’estero un periodo di formazione particolarmente significativo, prima a Heidelberg e a Strasburgo e quindi, dopo un breve rientro in Italia, a Postdam e infine in Argentina dove, nel 1905, si dedicò alla fondazione della stazione del Servizio Internazionale delle Latitudini di Oncativo. Rientrato definitivamente in Italia nel 1908, fu professore di Astronomia presso l’istituto Idrografico della Marina di Genova e, dal 1919, Direttore dell’Osservatorio di Trieste che proprio allora veniva ad essere annessa all’Italia. Alla fine del 1932 passò alla direzione dell’Osservatorio di Capodimonte in Napoli ove rimase fino al 1950, anno in cui si ritirò per limiti di età. (per saperne di più)

A Napoli tenne l’incarico dell’insegnamento di Astronomia generale e sferica e di Astronomia geodetica presso l’Istituto Universitario Navale.
Appartenente ad una generazione di astronomi considerata classica, si occupò soprattutto di determinare osservazioni posizionali esatte. Il suo nome è legato in particolare al Servizio Internazionale delle Latitudini che riduce e coordina le osservazioni delle stazioni per la deduzione della polodia (cioè degli spostamenti dell’asse di rotazione terrestre relativamente alla stessa massa terrestre). Necr.: Atti dell’Accademia Pontaniana, N. S. , vol. XII, 1963, pp. 3-9 (T. Nicolini).

Giuseppe CISCATO (1859-1908)

Kenneth EDGEWORTH (1880-1972) scoprì la fascia che porta il suo nome.

Alexander FRIDMAN (1888-1925) astronomo russo nat. americano.

George Ellery HALE (1868 –  1938) è stato un astronomo e ottico statunitense. Nel 1889 inventò lo spettroeliografo.

Ejnar HERTZSPRUNG (1873 –  1967) è stato un astronomo e chimico danese. Negli anni 1911-1913 sviluppò, assieme ad Henry Norris Russell (1877 – 1957) il cosiddetto  Diagramma Hertzsprung-Russell. Nel 1913 determinò la distanza di parecchie Cefeidi galattiche, usando il metodo della parallasse statistica, e calibrò così la relazione poi scoperta da Henrietta Leavitt (1868-1921) tra periodo e magnitudine delle Cefeidi. Nei suoi calcoli c’era tuttavia un errore, dato che le stelle erano stimate 10 volte più vicine. Utilizzò le sue deduzioni per stimare la distanza della Piccola Nube di Magellano.

 Guido HORN D’ARTURO (1879-1967), di famiglia israelita olandese e cittadino austriaco. Compì gli studi di Astronomia a Vienna, dove si laureò nel 1902.  Guido Horn, dopo la laurea, aveva prestato servizio militare nell’esercito austro-ungarico, ma, pochi giorni dopo l’ingresso dell’Italia nella prima guerra mondiale, si arruolò come volontario nell’artiglieria del Regio esercito italiano, il 29 maggio del 1915,  e per non essere giudicato traditore dagli austriaci, cambiò il cognome in D’Arturo, dal nome del padre. Fu astronomo a Trieste, Catania, Torino, Roma Bologna, dove diresse l’Osservatorio da 1920 al 1938, quando ne fu sospeso a causa delle leggi razziali, in quanto ebreo. Fu reintegrato nel 1945 e restò a Bologna fino al collocamento a riposo e alla morte. (per saperne di più).

 

La sua attività nel campo del l’Astronomia si dispiegò sia a livello teorico che strumentale: sua è l’ideazione del telescopio a tasselli della Specola bolognese, basata sull’intuizione che possa ottenere, mediante la combinazione di elementi minori, lo stesso risultato fornito da superfici ottiche riflettenti di grandi dimensioni. Già prima, nel 1936 aveva istituito la Stazione astronomica di Loiano a 30 km da Bologna, dotata di un riflettore di 60 cm di diametro (secondo per grandezza, in Italia, dopo il telescop di Merate). Ma non inferiore, per qualità e quantità, la sua efficace opera di divulgatore: nel 1931 fondò la rivista Coelum per la divulgazione dell’Astronomia; nel 1960 scrisse, in collaborazio con Pietro Tempesti, la Piccola Enciopedia Astronomica in 2 volumi con un repertorio alfabetico dei vocaboli usati nel linguaggio astronomico e un saggio biobibliografico sugli astronomi vissuti fino al XIX secolo. Nel frattempo aveva abbondantemente chiosato, con aggiunte, correzioni e annotazioni, copia della Biblioteca Matematica Pietro Riccardi posseduta dalla Specola di Bologna. Cenni biografici in M.Zuccoli, Correzioni ed aggiunte di Guido Horn D’Arturo Biblioteca Matematica Italiana, Atti e Memorie dell’Accademia Naz. di Scienze, Lettere e Arti di Modena, S.VII, V (1987-88), pp. 183-201.

Edwin HUBBLE (1889-1953)

Era noto in vita principalmente per la scoperta, assieme a Milton Humason, nel 1929, della legge empirica spostamento verso il rosso / distanza, oggi giorno universalmente nota come legge di Hubble, la cui interpretazione in termini di velocità di recessione è coerente con le soluzioni di Alexander Friedman e Georges Lemaître delle equazioni di Einstein per uno spaziotempo omogeneo isotropo e in espansione.

I primi studi di Hubble presso l’Università di Chicago si concentrarono su matematica e astronomia. Si diplomò nel 1910; passò i tre anni seguenti come borsista Rhodes presso il The Queen’s College a Oxford, dove studiò legge e ricevette un diploma Master.

Tornò all’astronomia presso l’Osservatorio Yerkes dell’Università di Chicago, dove conseguì il dottorato nel 1917, e George Ellery Hale gli offrì un posto nel suo staff. Hale era il fondatore e direttore dell’Osservatorio di Monte Wilson della Carnegie Institution, vicino a Pasadena. Hubble rimase con la Carnegie fino alla sua morte per infarto nel 1953.

 

Il telescopio Hooker usato da Hubble

Il suo arrivo all’Osservatorio di Monte Wilson fu all’incirca contemporaneo al completamento del telescopio Hooker da 100 pollici, allora il più potente del mondo. Le osservazioni di Hubble condotte tra il 1923 e il 1924 con l’Hooker stabilirono, senza ombra di dubbio, che gran parte delle cosiddette nebulose a spirale, prima osservate con telescopi meno potenti, non facevano parte della nostra galassia come si credeva, ma erano esse stesse galassie, poste al di fuori della Via Lattea. Ciò fu possibile dopo che Hubble osservò per la prima volta la stella V1, una variabile cefeide nella Galassia di Andromeda, determinandone la distanza con sufficiente precisione e smentendo la precedente teoria, sostenuta anche dal collega Harlow Shapley, sull’appartenenza di tali nebulose alla nostra galassia[1]. L’annuncio di questa scoperta rivoluzionaria fu dato il 30 dicembre 1924.

Il telescopio Hooker fu usato da Hubble anche per misurare i redshift delle galassie. Unendo le sue misure delle distanze delle galassie e le misure dei redshift scoprì una proporzionalità tra le due misure. Hubble ottenne un valore di proporzionalità di 500 km/s/Mpc,[2] che è molto superiore al valore attualmente accettato di 71 km/s/Mpc. L’errore era dovuto a una non corretta calibrazione delle distanze.

Nel 1929 Hubble, assieme a Milton Humason, formulò la legge empirica di distanza di redshift delle galassie, oggi nota come legge di Hubble, che portò al concetto di universo in espansione. Se il redshift è interpretato come misura di velocità di allontanamento, allora esso indica uno spazio in espansione omogenea. Questa scoperta successivamente ha portato alla formulazione della teoria del Big Bang da parte di Georges Edouard Lemaître e George Gamow. Nel 1917 Albert Einstein aveva avuto gli stessi risultati nella teoria della relatività generale ma, non volendo accettare le implicazioni cosmologiche che potevano conseguirne, introdusse nelle equazioni una costante cosmologica. Quando Einstein venne a conoscenza della scoperta di Hubble, disse che quella costante era stato l’errore più grande della sua vita.

Poco prima della sua morte, il telescopio Hale da 200 pollici dell’Osservatorio di Monte Palomar venne completato. Hubble fu il primo a usarlo.

Milton Lassel HUMASON (1891-1972) assistente di Hubble

Henrietta Swan LEAVITT ( 1868 – 1921) nel 1908 scopriva le Cefeidi

Georges LEMAITRE (1894-1966) Astronomo e prete, nel 1927 presentò l’idea di un Universo in espansione , a suo tempo ipotizzata dia Friedman.

Ettore Leonida MARTIN (1890-1966) italiano

Henry Norris RUSSELL (1877 – 1957) 

Harold SHAPLEY (1885-1972)

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